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Proposta n.3 Frequently the messages have meaning

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Proposta n.3 Frequently the messages have meaning
[Тэкст даступны толькі на англійскай мове] https://youtu.be/hEdBvoj7wcA
Proposta n. 3, Frequently messages have meaning, è un lavoro sulla comunicazione, un'analisi poetica di quanto il canale, il medium, possa influire sulla recezione dei messaggi e di come questi possano essere recepiti dai destinatari; è, di conseguenza, un'indagine su ciò che quotidianamente coinvolge ognuno di noi: il rapporto con i media, intesi nel senso comune di media di massa, ma anche in maniera più generale, di tecnologia, macchina, strumento che si pone in mezzo fra l'uomo e la realtà. Il rapporto uomo/macchina è l'essenza della nostra società della comunicazione.
La forma che queste tesi hanno assunto consistitono di un'installazione audiovisiva interattiva con performance, basata sulla decostruzione di un testo e sulle possibilità di ricomposizione dello stesso da parte del pubblico tramite l'interazione con la macchina. La macchina crea uno strato di entropia: possiede una forma minima di intelligenza che si rapporta all'intelligenza naturale. Da ciò si creano relazioni inaspettate: il livello di comprensione è proporzionato all'intenzione che il pubblico ha di interagire: approfondendo l'interazione si approfondisce allo stesso tempo la comprensione, fino ad arrivare ad alla possibile ricostruzione lineare nel testo. Ogni elemento dell'installazione è stato generato in maniera da essere organico agli altri, partendo dalla stessa base concettuale.
La scena dell'istallazione è semplice ed essenziale. Questa è costituita da uno spazio al centro del quale è posto lo schermo rivolto verso il pubblico; decentrato si trova, invece, un microfono, illuminato da una piccola luce; sul pavimento è posto il sottotitolo dell'opera (Frequently messages have meaning). Sempre all'interno della scena sono posizionati tre sensori di movimento non visibili al pubblico, il quale è invitato ad entrare nello spazio scenico e interagire con l'istallazione. I livelli di interazione sono tre: fisico, visivo, sonoro. Il primo livello impiega i tre sensori che rilevano la presenza del pubblico e sono posizionati uno all'ingresso dell'istallazione, e gli altri due all'interno dello spazio scenico; l'interazione visiva avviene tramite lo schermo; l'interazione sonora si svolge su due livelli: uno uditivo, tramite tre altoparlanti, ognuno dei quali posizionato in corrispondenza dei punti di interazione fisica, l'altro tramite un microfono posto in scena, con il quale sia la performer che il pubblico possono interagire.
La struttura dell'installazione nasce dalla struttura del testo il quale è diviso in tre scene ognuna composta da undici frammenti. Ogni frammento è legato ad una coppia di numeri: il primo relativo alla scena, il secondo al frammento. Il sistema può posizionarsi su tre stati, ognuno relativo ad una delle tre scene del testo e caratterizzato, quindi, da undici frammenti testuali diversi. I tre punti di interazione fisica innescano la reazione del sistema attivando l'esecuzione di frammenti del testo appartenenti alla stessa scena, ma selezionati in maniera casuale all'interno della stessa: i primi cinque attivabili tramite il primo sensore, dal sesto al decimo attivabili tramite il secondo sensore e l'undicesimo legato al terzo sensore. La modalità di passaggio da una scena all'altra è offerta dal microfono, tramite il quale viene misurata l'ampiezza del segnale che lo stesso riceve. Il segnale che supera una certa soglia di ampiezza fa scattare un contatore che, raggiunto un numero preciso di stimoli, automaticamente porta il sistema alla scena successiva, dalla prima alla terza e poi di nuovo alla prima e così via, cambiando quindi la parte di testo ed i relativi frammenti attivabili tramite i sensori.
Tramite lo schermo vengono veicolate diverse informazioni, principalmente numeriche, utili a comprendere il funzionamento del sistema: il numero della scena (da 1 a 3) in cui il sistema si trova, il numero del frammento attivato in relazione a tutti e tre sensori (1.1, 1.2 ... 3.10, 3.11), il numero di stimoli ricevuti tramite il microfono e, in fine, un segnale di attivazione del sensore.
La macchina risponde in maniera sia deterministica che indeterminata. Alcuni elementi, come i numeri sullo schermo o i punti di interazione coi sensori restano determinati, mentre l'ordine in cui sono organizzati i frammenti in ogni singola scena è scelto dal sistema in maniera casuale. Ripartendo dal paradosso espresso già nel titolo aggiungiamo 'Dove smetto di ascoltare o di dire la verità che è la stessa cosa': il sistema veicola una grossa quantità di informazioni, ma, allo stesso tempo compromette il senso determinato di queste, ne rallenta la comprensione immediata anziché facilitarla, creandone un'altra mediata, inattesa, incontrollata, indeterminata, nell'idea di favorire una percezione altra e ampliare le possibilità di comunicazione, stimolando le persone non tramite suoni o immagini, ma su livelli a lui molto prossimi: il linguaggio parlato e quello numerico.

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Personal computer scheda audio 1 microfono 1 scheda Arduino 3 sensori a ultrasuoni 3 monito audio studio

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Francesco Bianco
Francesco Bianco

Italy Roma

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